come conservare i cachi

Pere, castagne, mele… ma cosa c’è di più autunnale dei cachi? Nulla.

Questa specie di pomodoro d’inverno cresce a fiotti in alberi dai rami rinsecchiti e cadenti, schiacciati e allungati dal peso dei loro frutti. Che, a guardarli al tramonto o in una notte di luna piena (e magari senza inquinamento luminoso), mettono quasi paura per le pose spettrali che disegnano.

Uno dei misteri irrisolti dell’universo è la domanda cui cerchiamo oggi di dare risposta. E cioè: come si conservano i cachi, frutti tra i più imprevedibili in assoluto? I metodi sono diversi, ovviamente a seconda dell’uso che ne vuoi fare (ehi, qualcuno ha detto marmellata?).

Ci sono però delle buonissime norme generali che dovresti tenere a mente, di modo da rendere eccezionale la tua esperienza olfattiva e gustativa.

First step: quando raccogliere i cachi?

I cachi sono una creatura ingannevole: non sai mai davvero quando è l’ora perfetta per staccarli dal ramo. Quando sono di un verde che tende all’arancio? O meglio quando sono già in stato di maturazione avanzata?

In realtà il consiglio che ti diamo è quello della nonna: la cosa migliore da fare è raccoglierli quando il colorito non tende all’arancione intenso, ma vira ancora un po’ sul pallido. Questo perché non c’è maniera migliore di avere dei cachi che sprizzino zuccheri da ogni poro che far completare loro la maturazione non sull’albero.

Il suggerimento è di coglierli dal ramo a processo di maturazione solamente iniziato, salvo poi disporli in un ambiente non eccessivamente fresco (e magari non troppo umido) per dare il via all’ammezzimento.

Ammezzimento: cosa è, a cosa serve?

Una tecnica dal nome oscuro ma dalla praticità e utilità unica è quella dell’ammezzimento. In breve: prendi i tuoi cachi ancora sulla via della maturazione, disponili leggermente separati l’uno dall’altro (e rigorosamente con il picciolo rivolto verso la superficie, a pancia all’ingiù insomma) e inframezza a questa moltitudine qualche mela (o pera).

Cosa permette questa tecnica? Dal momento che le mele sono un frutto che sprigiona etilene a più non posso, questo agente va a ammorbidire i tannini dei cachi, cioè l’elemento che tende ad astringere il sapore del frutto.

In questo modo il tono del frutto passerà progressivamente dall’acido al dolce (e con questo il colore, verso toni sempre più accesi), evitandoti quella terrificante sensazione di bocca allappata

Conservare i cachi a casa

Dopo che i tuoi cachi avranno raggiunto il colore e lo stato di maturazione perfetto, c’è solo una cosa da fare: pensare a come farli durare il più possibile. I metodi sono essenzialmente due, e dipendono dall’ambiente che hai a disposizione.

Se hai una cantina (o un luogo fresco, perché no anche sul davanzale), ti consigliamo di disporli ordinatamente – leggermente separati – e ricoperti con un telo (ti garantiamo almeno un mesetto di sopravvivenza, ma attenzione che non marciscano).

Altrimenti il frigo farà al caso tuo (e con lui, il sacchetto BioFrigo Virosac), ma per un lasso di tempo molto limitato. Oppure, se li consumi con estrema voracità, sappi che i cachi sopportano la temperatura ambiente per non più di 2 giorni, salvo poi tendere ad afflosciarsi.

Idee per mangiare un cachi maturo

Perché non portare un cachi a merenda al lavoro?

Non aver paura di creare una poltiglia dentro la borsa, perché la soluzione c’è e arriva proprio da Virosac! La vaschetta per alimenti piccola, da una porzione, ha la dimensione perfetta per un singolo cachi: aggiungi un cucchiaino per mangiarlo comodamente e il gioco è fatto.

I cachi sono dei frutti polivalenti, che si possono utilizzare per quasi ogni tipo di pietanza. Ne hai mai provato ad esempio la marmellata? O, come usano soprattutto in Giappone e nell’Estremo Oriente, a farli essiccare e mangiarli totalmente disidratati? Beh, non sai che ti perdi.

Oppure ancora: mai pensato di farne un chutney o una mostarda? Il bollito o il formaggio di malga che hai sul piatto non aspettano altro che fondersi in un tutt’uno con questa delicatessen. Per non parlare del risotto.

D’altronde l’Italia – come diceva una famosa canzone – è la terra dei cachi. Ti pare forse carino lasciarti perdere tutto questo ben di Dio?

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