Canyon del Limarò

Se le giornate afose vi hanno tolto le forze per tutta la settimana, è ora di passare un weekend al fresco. L’estate è la stagione perfetta per visitare percorsi di montagna chiusi durante l’inverno, come ad esempio i canyon.

Le nostre Alpi sono ricchissime di percorsi scavati nella roccia da fiumi e torrenti con un’opera lunga secoli, che ha creato spesso delle gole meravigliose tutte da esplorare.

Se siete quindi a caccia di una gita fuori porta che sia anche una fuga dall’afa, questi tre canyon del Trentino Alto Adige sono assolutamente perfetti.

Il Canyon Rio Sass a Fondo (Val di Non)

In Alta Val di Non, poco distante da Bolzano ma ancora in provincia di Trento, si trova il canyon Rio Sass o canyon di Fondo, dal nome del corso d’acqua responsabile della sua creazione oppure del paese nel quale oggi si trova.

Dal 2001 questo orrido profondo quasi 150 metri è accessibile ai visitatori grazie a un percorso fatto di passerelle sospese e scale, che permettono di ammirare lo spettacolo dell’acqua e della sua azione sulla roccia.

Il percorso totale è lungo circa 2,5 km e l’escursione dura un paio d’ore. È obbligatoria la prenotazione poiché il canyon del Rio Sass si visita unicamente accompagnati da guide specializzate.

Alla partenza vengono forniti caschetto e mantellina impermeabile.

Canyon in Trentino - Rio Sass

La forra del Limarò (Dolomiti di Brenta)

Più a Sud troviamo invece la forra del Limarò, scavata dal fiume Sarca.

Il percorso in questo caso è libero e può essere unito a una giornata rilassante nel parco termale di Comano: proprio da qui parte un percorso che in pochi chilometri conduce alle terrazze panoramiche sospese, sopra una gola che raggiunge i 250 metri di altezza.

La forra del Limarò è lunga in totale oltre 7 km ed è una delle più scenografiche di tutto il Trentino, con lo scorrere impetuoso del fiume tra le pareti di roccia, distanti tra loro poche decine di metri.

Il percorso panoramico si sviluppa sopra il tratto più spettacolare del canyon, tra il Ponte dei Servi e l’antico Ponte Balandino.

Orrido di Ponte Alto (Cognola)

I trentini lo chiamano semplicemente “l’Orrido”: ad appena dieci minuti da Trento, l’Orrido di Ponte Alto è da sempre uno dei più amati e per certi versi più impressionanti.

Dove il torrente Fersina ha scavato la roccia per milioni di anni dando vita ad una gola strettissima, nel 1500 sono state costruite delle opere idrauliche per arginare le alluvioni, che creano cascate alte 40 metri e contribuiscono alla magia del luogo.

Il percorso è stato chiuso per diversi anni ma l’Orrido di Ponte Alto è di nuovo accessibile dal 2017. L’escursione dura circa 45 minuti e si svolge con una guida che illustra la storia e le caratteristiche della forra.

Le visite partono all’inizio di ogni ora: non è necessaria la prenotazione ma vengono ammesse al massimo 25 persone per ogni turno perciò è meglio presentarsi con almeno venti minuti d’anticipo.

Orrido di Ponte Alto

Foto © Ecomuseo Argentario

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