Sono molte le tradizioni legate a San Martino nella provincia veneziana, ma una delle più interessanti è sicuramente il Gioco dell’Oca che si svolge nella cittadina di Mirano e che quest’anno festeggia la ventesima edizione.
Nei tempi antichi il giorno di San Martino, ovvero l’11 novembre, era considerato la chiusura dell’anno agrario: una ricorrenza che per tradizione si festeggiava con un pranzo a base di oca, la cui carne particolarmente grassa era perfetta per rifocillarsi dalla fatica.
Da qui nasce, nel 1998, l’idea della Fiera di Mirano dove tutto ruota intorno all’animale, dalla gastronomia alla celebre partita al “Zogo de l’Oca” che occupa l’intera piazza.
Il programma della Fiera e il Gioco dell’Oca
Nei due giorni della Fiera dell’Oca, che quest’anno cadono il 10 e 11 novembre, il centro storico di Mirano fa un tuffo nel passato e si può visitare una fedele ricostruzione di una sagra paesana di inizio Novecento. Ci sono strilloni, artigiani e giochi di una volta, ma l’attrazione per eccellenza è ovviamente il Gioco dell’Oca.
Il famoso gioco da tavolo è stato ricreato su disegno del pittore Carlo Preti, che realizzò illustrazioni per ogni casella con aneddoti e proverbi legati alla storia di Mirano. Il percorso è composto dalle tradizionali 63 caselle, grandi ognuna due metri per due e alte 80 centimetri, che creano un enorme tabellone tridimensionale lungo 130 metri.
La partita vede affrontarsi sei squadre, in rappresentanza del capoluogo miranese e delle cinque frazioni della città, tutti ovviamente in costume di inizio Novecento. Una volta lanciati i dadi giganti, per avanzare sul tabellone e raggiungere per primi l’ultima casella i concorrenti devono affrontare bizzarre prove di abilità.
Si inizia a giocare alle 15.00 di domenica e l’ingresso è libero mentre; è previsto il pagamento di un biglietto per i posti a sedere nelle tribune coperte, prenotabili attraverso il sito ufficiale della manifestazione.
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