Sono passati ormai 20 anni dall’emanazione del cosiddetto decreto Ronchi, che per la prima volta ha disciplinato il settore dei rifiuti in Italia. Un anno quindi, in cui “tirare le somme” è ancora più importante che in passato. A farlo è il rapporto Italia del Riciclo 2017, presentato ancora una volta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unire (Unione Nazionale Imprese del Recupero).
Perché parlare di home office?
Viviamo in un mondo in continua trasformazione, nel quale alle volte non abbiamo il tempo di abituarci a ciò che succede: il lavoro non sfugge a questa regola.
Internet e la tecnologia ci hanno dato la possibilità di lavorare senza problemi da qualsiasi posto nel mondo: è sufficiente “avere linea” e traffico dati nello smartphone per rendere la casa una seconda sede della nostra postazione in ufficio.
Smart working quindi, lavoro in mobilità e senza un posto fisso; lavoro intelligente che si adatta alla nostra vita, regalandoci senza dubbio la possibilità di gestire il tempo in modo migliore.
La casa, in questo contesto, diventa un vero e proprio posto di lavoro che, come tale, va pensato e costruito. Le regole per rendere lo spazio domestico un perfetto home office sono poche, ma ripensare la casa con qualche piccolo accorgimento può renderla ancora più confortevole per lavorare.
Torna per la nona edizione la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR – The European Week for Waste Reduction, EWWR), in programma dal 18 al 26 novembre 2017. Il tema scelto per quest’anno è “diamo una seconda vita agli oggetti”, annunciato nei giorni scorsi dal Comitato promotore.
Raccolta differenziata e rispetto per l’ambiente che ci circonda e ci ospita. Rispetto per le risorse che abbiamo a disposizione e per il modo di sfruttarle e, ancora di più, riciclarle. La risposta che tutti dovremmo darci quando si tratta di ambiente è infatti questa: riciclo.
Chi di voi fa una raccolta differenziata consapevole e soprattutto efficiente? Siete anche voi tra quelli che leggono le etichette dei prodotti al supermercato prima di comprarli e lavano i vasetti di yogurt prima di buttarli nella plastica? Mi auguro proprio di sì. Piccoli gesti che non costano nulla e che ci rendono ingranaggio prezioso di un percorso verso la salute del nostro pianeta, ma che non devono diventare un ulteriore motivo di stress nelle lunghe giornate di ognuno.