
La situazione ecologica dei nostri mari – ma non solo – peggiora di anno in anno, principalmente a causa dell’uso smodato della plastica non riciclabile, di una società consumistica che non limita gli sprechi e di una carente sensibilità alle buone norme della raccolta differenziata.
La Camera ha però deciso di fare la sua parte (come il Parlamento Europeo). Il 1° agosto 2017 ha approvato la legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno, definendo nuove norme sulle borse di plastica leggere.
Dal 1 gennaio 2018 potranno essere utilizzate solo buste spesa biodegradabili.
Buste spesa biodegradabili: il decreto legge
A partire da gennaio 2018 ogni tipo di sacchetto utilizzato per il trasporto merci dovrà essere biodegradabile, anche se leggero oppure ultraleggero. Si fa riferimento a tutte le tipologie di sacchetti per imballaggio alimentare, includendo quindi anche le shopper per frutta e verdura.
I requisiti cumulativi sono:
- biodegradabilità e compostabilità secondo lo standard internazionale Uni En 13432;
- contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (50% dal 2020, 60% dal 2021);
- idoneità per uso alimentare;
- vendita esclusivamente a pagamento.
A far discutere è stato soprattutto l’ultimo punto, riguardo la cedibilità dei sacchetti solo a pagamento (dovrà risultare a scontrino o in fattura d’acquisto). Si tratta però di una direttiva atta a reprimere pratiche illegali, come l’uso di diciture “sacchetti a uso interno”, per eludere la legge.
I sacchetti saranno solo biodegradabili e non ci sarà modo di fare altrimenti. Un passo verso una società più civile e attenta al futuro!
Con questa legge giunge a sua naturale conclusione un percorso virtuoso nel settore della bioeconomia e dell’economia circolare che fa dell’Italia un modello per tutta l’Europa.
È stato un cammino lungo, a tratti tortuoso, affrontato con la lungimiranza della buona politica e la tenacia della collaborazione instaurata tra policy maker, filiera della chimica verde e stakeholder della società civile. Questa è l’Italia di cui dobbiamo essere fieri: l’Italia che innova all’insegna di nuovi paradigmi produttivi in grado di coniugare ambiente e sviluppo, protezione del capitale naturale e creazione di posti di lavoro.
– Marco Versari, presidente di Assobioplastiche
Virosac e le buste spesa biodegradabili
Dal 1991 Virosac è specializzata nella produzione di prodotti biodegradabili e compostabili, arrivando ad avere oggi più di 50 referenze a catalogo. Fiore all’occhiello è la licenza d’uso N°1 del marchio Mater-Bi. Al riguardo è possibile leggere un’approfondimento nel sito istituzionale.
Tra le molteplici certificazioni, Virosac detiene anche la licenza d’uso del marchio Compostabile CIC, creato e gestito dal Consorzio Italiano Compostatori. Questo marchio attesta la completa compostabilità su scala reale in osservanza della norma UNI EN 13432:2002.
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