Isola dei Morti Moriago

In occasione della recente adunata del Piave, in tutta la provincia di Treviso si è celebrato il centenario degli eventi cruciali che si sono svolti qui tra il 1917 ed il 1918, quando uno dei fronti principali della guerra si trovava lungo il fiume Piave. Questo importante anniversario è l’occasione perfetta per ripercorrere le tappe principali della Grande Guerra, con un itinerario tra Treviso ed il Monte Grappa che tocchi i luoghi principali del conflitto.

Il fiume Piave e l’isola dei Morti

In seguito alla disfatta di Caporetto, il Veneto si trovò al centro degli scontri tra italiani ed austriaci, un grande campo di battaglia di cui sopravvivono numerose tracce in trincee e costruzioni militari. Il Piave fu uno dei luoghi fondamentali in quegli anni, un vero e proprio confine lungo il quale si combatté strenuamente: il fiume sacro alla Patria respinse gli austriaci per ben due volte, prima della terza e decisiva battaglia in cui gli arditi sfondarono le linee nemiche nel 1918.

Tra i luoghi da non perdere in un itinerario lungo le tracce della Grande Guerra non può mancare il sito di questa battaglia finale: l’Isola dei Morti a Moriago, oggi un bel parco che conserva un nome drammatico, originato dal gran numero dei corpi di soldati caduti che si arenarono lungo le sue sponde.

Il Montello e Nervesa della Battaglia

Vi ho già parlato dei numerosi bunker costruiti dai soldati nelle trincee sul Montello, visitabili percorrendo il sentiero Brigata Lucca. In questa zona è possibile visitare anche il Sacrario di Nervesa della Battaglia ed il monumento dedicato a Francesco Baracca, nel luogo dove l’aviatore romagnolo venne abbattuto durante la Battaglia del Solstizio il 19 giugno 1918.

Monumento a Francesco Baracca

Foto © Andrea Tonon

Il Bosco delle Penne Mozze

Per raggiungere più velocemente il fronte del Piave gli austriaci costruirono in tempi record la “Strada dei cento giorni” nella zona di Cison di Valmarino, opera di grande ingegno che rimane tuttora il collegamento migliore tra la pedemontana trevigiana e la val Belluna.

Sempre a Cison si può visitare il Bosco delle Penne Mozze, un memoriale inaugurato nel 1972 per ricordare gli Alpini della Provincia di Treviso caduti in battaglia durante la Prima o Seconda Guerra Mondiale. Disseminate in un ampio bosco si trovano oggi 2448 lapidi con i nomi di altrettanti soldati appartenenti al corpo degli Alpini e caduti per servire la patria. Dal 2001 il Bosco ha poi iniziato ad ospitare le targhe di altre sezioni alpine d’Italia, così da divenire luogo della memoria per tutto il Paese e non solo per la provincia trevigiana.

Vittorio Veneto

A Vittorio Veneto si chiuse il conflitto con l’ultimo scontro tra italiani ed austriaci nell’autunno 1918. Oggi in città si possono visitare il Museo della Battaglia, una grande raccolta di reperti bellici conservati nella Loggia del Cenedese, e Perdonanze Stellung, una trincea austriaca restaurata che permette di approfondire il percorso espositivo con un vero museo all’aperto.

Ossario Monte Grappa

Monte Grappa e Col Campeggia

Lasciando la provincia di Treviso si raggiunge un altro luogo simbolo della Grande Guerra: il Monte Grappa, sacro alla Patria, sede oggi di uno dei più celebri Ossari monumentali del Veneto dove riposano oltre 2200 caduti. I due fronti sono in realtà collegati, poiché l’offensiva del Grappa fu il tentativo del generale tedesco Otto Von Below di aggirare il Piave dove le truppe non riuscivano ad avanzare: un tentativo fallimentare, che costrinse il suo esercito a un anno di sofferenza nelle trincee.

Per non dimenticare le atrocità della guerra, l’ultima tappa di questo itinerario nella memoria è Col Campeggia: un percorso storico-naturalistico che permette ai visitatori di entrare in trincee, gallerie ed osservatori militari, con pannelli didattici a raccontare la vita al fronte in questo importante punto di smistamento delle truppe dirette in prima linea.

cartina prese del montello

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